La notifica (o notificazione) degli atti
- Ho ricevuto una busta verde per "atti giudiziari"
- Cosa è la notifica
- La notifica via posta
- Cosa è la relata di notifica
- La consegna al destinatario in persona
- La consegna ad una persona diversa dal destinatario, compreso il portiere
- Cosa succede se il destinatario non è in casa nè è possibile consegnare l'atto ad altre persone?
- Cosa succede se l'indirizzo del destinatario è sconosciuto?
- Altri tipi di notifica
- La sanatoria della nullità della notifica
- Inserisci un commento
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La notifica è quel procedimento attraverso il quale si porta a conoscenza di un determinato soggetto l'esistenza ed il contenuto di un certo documento o di un certo atto.
Le modalità con le quali tale procedimento deve svolgersi sono indicate in maniera dettagliata dalla legge. Quando una notifica non è stata effettuata secondo la legge, essa è irregolare o, nei casi più gravi, nulla.
Il soggetto che provvede alla notifica deve essere un ufficiale giudiziario o comunque un altro soggetto abilitato (per esempio, il messo comunale). Possono essere abilitati ad effettuare le notifiche anche gli avvocati.
La notifica, generalmente, avviene consegnando una copia dell'atto (conforme all'originale) nelle mani del destinatario.
Nel momento in cui tale consegna avviene, per la legge il destinatario è da considerarsi a conoscenza dell'esistenza e del contenuto dell'atto o del documento che gli è stato notificato.
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In alternativa alla consegna nelle mani del destinatario, l'ufficiale giudiziario (o il diverso soggetto abilitato ad effettuare la notifica) può spedire via posta l'atto o il documento da notificare, attraverso una raccomandata con avviso di ricevimento.
Tale cartolina di ricevimento costituirà la prova dell'avvenuta notifica. Sarà l'addetto al servizio postale a curare la consegna della busta chiusa (contenente l'atto) al destinatario.
La busta chiusa e la cartolina di ricevimento sono diverse da quelle utilizzate per le normali raccomandate A/R. In particolare sono di colore verde e la cartolina di ricevimento presenta dei campi vuoti che saranno compilati dal postino che consegnerà la busta. In questi campi il postino indicherà gli elementi necessari a ricostruire il procedimento di notifica (la persona alla quale la busta è consegnata, la sua qualità ecc.). Le regole relative alla consegna della busta contenente l'atto da parte del postino sono sostanzialmente le stesse che devono applicarsi nel caso di notifica ordinaria (cioè effettuata non con il servizio postale, ma recandosi personalmente in cerca del destinatario per consegnargli l'atto). Pertanto, quanto segue deve considerarsi certamente valido anche per la notifica via posta, salvo eccezioni di cui si dirà.
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Tutte le operazioni relative al procedimento di notifica vengono annotate da parte dei soggetti che provvedono a compierle, in un documento che può essere scritto in tutto o in parte a mano (in questo caso redatto in calce all'atto notificato) o consistere in un modulo prestampato appositamente compilato (fisicamente separato dall'atto che è stato notificato. Ciò avviene per le multe o le cartelle esattoriali). Questo documento si chiama "relata di notifica" o "relazione di notifica".
Esso è di importanza fondamentale, in quanto contiene la descrizione di tutto ciò che è avvenuto in seno al procedimento di notifica e, pertanto, permette di comprendere se la legge è stata rispettata (e quindi la notifica è valida) oppure no (e quindi la notifica è nulla).
Nel caso di notifica via posta, l'ufficiale giudiziario scrive la relazione di notificazione sull'originale e sulla copia dell'atto, facendovi menzione dell'ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario. Come già detto, sarà poi la cartolina di ricevimento a costituire prova della correttezza del procedimento di consegna della busta da parte del postino.
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La consegna materiale della copia dell'atto o della busta che lo contiene (nel caso di notifica via posta) può avvenire in diversi modi. In linea generale, la consegna avviene nelle mani del destinatario. Questa è la c.d. “notifica in mani proprie”.
In questo caso, l'ufficiale giudiziario (o altro soggetto abilitato) scriverà nella relata di notifica di avere provveduto a consegnare l'atto nelle mani del destinatario ed indicherà la data in cui ciò è avvenuto. La consegna avviene nella casa di abitazione del destinatario oppure ovunque l'ufficiale giudiziario trovi il destinatario, all'interno della circoscrizione giudiziaria alla quale l'ufficiale giudiziario è addetto. Se il destinatario si rifiuta di ricevere l'atto, l'ufficiale giudiziario lo scriverà nella relata di notifica e l'atto si considererà regolarmente notificato. Questo tipo di notifica è disciplinato dall'art. 138 c.p.c.
L'art. 139 c.p.c. specifica che la notifica può avvenire anche ove il destinatario ha l'ufficio o esercita l'industria o il commercio.
Quando la consegna avviene nelle mani del destinatario non è necessario che quest'ultimo firmi la relata di notifica, salvo che si tratti di avvisi o atti relativi alla riscossione dei tributi. Tuttavia, se l'atto della riscossione è una cartella di pagamento, allora la sottoscrizione non è richiesta.
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Lo stesso art. 139 c.p.c., inoltre, disciplina il caso in cui l'ufficiale giudiziario non trovi il destinatario nell'indirizzo della sua abitazione o dove egli ha l'ufficio o esercita l'industria o il commercio.
Questo articolo si applica quando l'ufficiale giudiziario non trova il destinatario, perché, pur essendo corretto l'indirizzo, questi è momentaneamente assente. Nel caso, invece, in cui il destinatario non sia trovato perchè l'indirizzo non è corretto si deve applicare un'altra norma, della quale si tratterà in seguito.
Orbene, quando il destinatario è momentaneamente assente, l'ufficiale giudiziario, a norma dell'art. 139 c.p.c. deve consegnare la copia dell'atto ad una persona di famiglia (per esempio il coniuge, o il figlio convivente) o una persona addetta alla casa (per esempio, una collaboratrice domestica o una badante), o addetta all'ufficio o alla azienda (questo nel caso la notifica avvenga nel luogo di lavoro del destinatario). In ogni caso queste persone alle quali, in assenza del destinatario, l'atto è consegnato non devono essere di età inferiore agli anni 14 né palesemente incapaci.
Non è richiesto che questi soggetti sottoscrivano la relata di notifica, salvo che si tratti di avvisi o atti relativi alla riscossione dei tributi. Tuttavia, se l'atto della riscossione è una cartella di pagamento, allora la sottoscrizione non è richiesta.
Se nessuna di queste persone è presente, allora la copia dell'atto può essere consegnata al portiere dello stabile ove è ubicata l'abitazione o il luogo di lavoro del destinatario. Se lo stabile non è dotato di portiere, la copia può essere consegnata ad un vicino di casa del destinatario che sia disposto ad accettarla. Il portiere o il vicino di casa devono firmare una ricevuta.
Va precisato che l'ordine di preferenza delle persone indicate nell'art. 139 c.p.c. è tassativo. Questo vuol dire che l'ufficiale giudiziario, nel caso di momentanea assenza del destinatario presso la sua abitazione o luogo di lavoro, deve prima verificare se siano presenti i familiari o le persone addette alla casa (o all'ufficio) del destinatario. Solo se queste persone non sono presenti può lasciare la copia al portiere dello stabile. E solo se quest'ultimo non è presente può consegnare la copia ad un vicino di casa che sia disposto ad accettarla.
Nella relata di notifica, deve essere indicata in maniera chiara la persona alla quale l'atto è stato consegnato, la sua qualità (coniuge, persona addetta alla casa, portiere ecc.) ed il motivo per il quale l'atto è consegnato a quella persona. Per esempio, nel caso di consegna al portiere, l'ufficiale giudiziario dovrà indicare che la persona alla quale ha consegnato l'atto riveste la qualità, appunto, di portiere dello stabile e dovrà spiegare che l'atto è stato consegnato a quest'ultimo perché il destinatario era assente ed assenti erano anche i familiari e le persone addette alla casa. Questa indicazione non è necessario che sia fatta con formule sacrali; è sufficiente che dal contesto delle parole usate si evinca che l'ufficiale giudiziario ha proceduto a ricercare quelle persone e le stesse sono risultate essere assenti.
Si precisa che la moglie del portiere non è legittimata a ricevere le notifiche.
Quando una notifica avviene con consegna al portiere dello stabile o al vicino, l'ufficiale giudiziario deve inviare una raccomandata al destinatario, con la quale avverte lo stesso dell'avvenuta notifica.
In caso di assenza del destinatario, esiste una differenza tra la notifica via posta e la notifica ordinaria. Nel caso di notifica via posta, infatti, quando il postino consegna la busta ad una persona che non sia il destinatario (quindi, non solo nel caso di consegna al portiere o al vicino, ma anche nel caso di consegna a familiare convivente o addetto alla casa) quest'ultimo deve essere sempre e comunque avvertito della avvenuta notifica attraverso una raccomandata semplice. Nel caso in cui, invece, la notifica non sia via posta, la raccomandata semplice con la quale si avvisa il destinatario deve essere inviata solo se l'atto è stato consegnato al portiere o al vicino.
Se anche una sola delle regole che si sono appena descritte non è stata rispettata, la notifica è nulla. Così, a titolo esemplificativo, è nulla la notifica effettuata con consegna al portiere, quando risulta che l'ufficiale giudiziario non ha ricercato i familiari del destinatario o le persone addette alla casa. Ed è nulla, ovviamente, la notifica effettuata ad una qualsiasi delle persone indicate dall'art. 139 c.p.c. quando il destinatario era invece presente. Per stabilire se sono presenti queste o altre nullità, è sempre necessario visionare la relata di notifica unitamente, nel caso di notifica via posta, alla cartolina di ricevimento.
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Quando, pur essendo corretto l'indirizzo al quale l'ufficiale giudiziario si è recato, ivi non ha rinvenuto il destinatario né qualche persona di famiglia o addetta alla casa né un portiere né un vicino disposto ad accettare l'atto, o quando tali persone, diverse dal destinatario, si siano rifiutate di ricevere l'atto, la notifica va effettuata a norma dell'art. 140 c.p.c.
In questo caso, la copia dell'atto è depositata presso la Casa Comunale (o presso l'ufficio postale, nel caso di notifica via posta). L'ufficiale giudiziario deve, inoltre, affiggere un avviso del deposito in busta chiusa e sigillata alla porta dell'abitazione o dell'ufficio o dell'azienda del destinatario (l'ufficiale giudiziario, in pratica, ove possibile, farà passare tale avviso sotto la porta d'entrata dell'abitazione o lo lascerà nella cassetta delle lettere).
Infine, l'ufficiale giudiziario (o il postino nel caso di notifica via posta) deve inviare al destinatario una raccomandata con avviso di ricevimento (sia nel caso di notifica ordinaria che nel caso di notifica via posta, la raccomandata è con avviso di ricevimento), con la quale lo avviserà dell'avvenuta notifica. Il destinatario potrà recarsi presso il Comune o presso l'ufficio postale e ritirare l'atto.
La notifica si perfeziona, per il destinatario, nel momento in cui questi riceve la raccomandata di cui sopra o comunque trascorsi 10 giorni dall'invio della stessa. Così ha deciso la Corte Costituzionale con sentenza n. 3/2010.
L'inosservanza anche di una sola di tali regole comporta la nullità della notifica. Per verificare se tali nullità siano effettivamente esistenti è sempre necessario analizzare la relata di notifica.
Se hai ricevuto una busta verde contenente l'avviso di deposito di atti giudiziari, vuol dire che hai ricevuto la notifica di qualche atto a norma dell'art. 140 c.p.c. Cioè il notificatore non ti ha trovato a casa ed ha depositato l'atto in Comune (o alla posta, se l'atto è stato notificato via posta).
Per sapere cosa ti è stato notificato devi recarti al Comune della tua città o alla posta (se l'atto ti è stato notificato via posta).
Non c'è modo di sapere cosa ti sia stato notificato se non vai a ritirare l'atto. Può trattarsi di una multa, di una citazione, di una cartella di pagamento, di un decreto ingiuntivo. Può trattarsi di qualsiasi atto.
Il nostro consiglio, pertanto, è di recarti al più presto a ritirare l'atto.
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Quando non si conoscono la residenza, la dimora o il domicilio del destinatario, la notifica deve essere effettuata secondo l'art. 143 c.p.c.
Il presupposto necessario affinché si possa utilizzare questo tipo di notifica è che non si conosca un valido indirizzo a cui notificare l'atto ai sensi degli articoli 138 e 139 c.p.c.
Si badi che, nel caso in cui tale indirizzo si conosca, ma semplicemente ivi recandosi il notificatore non rinvenga alcuna delle persone di cui all'art. 139 c.p.c. deve essere applicato l'art. 140 c.p.c. e non l'art. 143 c.p.c. di cui adesso stiamo discutendo.
Si precisa, inoltre, che non basta la semplice mancata conoscenza soggettiva dell'indirizzo del destinatario, affinché si possa applicare l'art. 143 c.p.c. ma è necessario anche che sia impossibile reperire tale indirizzo utilizzando la normale diligenza. In altre parole, se l'indirizzo corretto può essere reperito con una semplice richiesta anagrafica, non può essere applicato l'art. 143 c.p.c.
Tanto detto, il tipo di notifica di cui si tratta avviene mediante deposito, da parte dell'ufficiale giudiziario, di copia dell'atto nella Casa Comunale dell'ultima residenza del destinatario o, se questa è ignota, in quella del luogo di nascita del destinatario.
La notifica si ha per eseguita nel ventesimo giorno successivo a quello in cui sono compiute le formalità prescritte.
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La notifica al domiciliatario è regolata dall'art. 141 c.p.c. che così dispone:
“La notificazione degli atti a chi ha eletto domicilio presso una persona o un ufficio può essere fatta mediante consegna di copia alla persona o al capo dell'ufficio in qualità di domiciliatario, nel luogo indicato nell'elezione.
Quando l'elezione di domicilio è stata inserita in un contratto, la notificazione presso il domiciliatario è obbligatoria, se così è stato espressamente dichiarato.
La consegna, a norma dell'art. 138, della copia nelle mani della persona o del capo dell'ufficio presso i quali si è eletto domicilio, equivale a consegna nelle mani del destinatario.
La notificazione non può essere fatta nel domicilio eletto se è chiesta dal domiciliatario o questi è morto o si è trasferito fuori della sede indicata nell'elezione di domicilio o è cessato l'ufficio.”
Per quanto riguarda le notificazioni alle persone giuridiche, l'art. 145 c.p.c. così dispone:
“La notificazione alle persone giuridiche si esegue nella loro sede, mediante consegna di copia dell'atto al rappresentante o alla persona incaricata di ricevere le notificazioni o, in mancanza, ad altra persona addetta alla sede stessa ovvero al portiere dello stabile in cui è la sede. La notificazione può anche essere eseguita, a norma degli articoli 138, 139 e 141, alla persona fisica che rappresenta l'ente qualora nell'atto da notificare ne sia indicata la qualità e risultino specificati residenza, domicilio e dimora abituale.
La notificazione alle società non aventi personalità giuridica, alle associazioni non riconosciute e ai comitati di cui agli artt. 36 ss. c.c. si fa a norma del comma precedente, nella sede indicata nell'art. 19, secondo comma, ovvero alla persona fisica che rappresenta l'ente qualora nell'atto da notificare ne sia indicata la qualità e risultino specificati residenza, domicilio e dimora abituale.
Se la notificazione non può essere eseguita a norma dei commi precedenti, la notificazione alla persona fisica indicata nell'atto, che rappresenta l'ente, può essere eseguita anche a norma degli articoli 140 o 143.”
L'art. 146 c.p.c. regola il caso della notifica al militare in servizio, in particolare esso dispone che:
“Se il destinatario è un militare in attività di servizio e la notificazione non e' eseguita in mani proprie, osservate le disposizioni di cui agli artt. 139 ss., si consegna una copia al pubblico ministero, che ne cura l'invio al comandante del corpo al quale il militare appartiene.”
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Abbiamo detto che quando le norme che regolano la notifica non vengono rispettate, quest'ultima è nulla.
Bene, è necessario precisare al riguardo che, anche alle notifiche si applica l'ultimo comma dell'art. 156 c.p.c., che recita: "La nullità (di un atto) non puo' mai essere pronunciata, se l'atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato..
Scopo della notifica è portare a conoscenza del destinatario l'esistenza ed il contenuto di un certo atto o documento.
Questo significa che, quando il destinatario sia venuto a conoscenza dell'atto notificato, anche se questo non è stato notificato secondo la legge, la nullità della notifica si ha per sanata.
Per esempio, nel caso di notifica a destinatario assente, se non è inviata la raccomandata prevista dall'art. 140 c.p.c., la notifica è nulla. Però se il destinatario ha comunque ritirato l'atto presso la Casa Comunale, questa nullità è automaticamente sanata.
Una tipica applicazione pratica di questo principio si osserva nel caso in cui taluno impugni un certo atto che gli sia stato notificato irregolarmente. L'impugnazione dell'atto dimostra incontrovertibilmente che, nonostante la violazione delle norme, la notifica ha comunque raggiunto il suo scopo e, pertanto, non può più esserne dichiarata la nullità.
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Commenti
multa notificata al vecchio indirizzo di residenza
Buongiorno
Il 4/12/11 ho preso una multa (ho svoltato a sinistra dove era vietato, con doppia striscia continua) dalla polizia locale di Oggiono.
Poiché ero di fretta ho chiesto che mi fosse notificato il verbale a casa.
Non ho più ricevuto nulla e pensavo che fosse andato perso, con il tempo me ne ero dimenticato.
Ad aprile il nuovo proprietario dell'appartamento dove risiedevo (ho traslocato e regolarmente cambiato residenza, nel medesimo comune, nel gennaio 2010) mi ha consegnato il verbale, che ho subito pagato.
Ora ho ricevuto dalla polizia locale un'ingiunzione di pagamento di € 79,00 perché "a norma del sopra citato Codice trascorso il termine di 60gg. non è più ammesso il pagamento in misura ridotta della violazione e la somma addebitata corrisponde alla metà del massimo della sanzione edittale pari a € 167,60 oltre le spese di notifica pari a € 8,60".
Ho telefonato al funzionario che ha scritto questa missiva ed è stato irremovibile, sostenendo che DEVO pagare.
Secondo me non è giusto perché non avevo ricevuto la notifica e appena mi è stata (casualmente) consegnata, l'ho pagata.
Se faccio ricorso, ho buone possibilità che sia accolto?
A chi lo devo inviare, al comune di Oggiono (stesso indirizzo dell'allegato)?
Cosa devo inviare, una copia del verbale, e di questa missiva allegata? Altri documenti?
Se il ricorso viene respinto, mi viene raddoppiata la multa?
Non essendomi pervenuta tempestivamente la notifica, ho diritto alla restituzione della sanzione che ho pagato?
Grazie
Mi scuso, ma mi ero
Mi scuso, ma mi ero dimenticato di rispondere a questo commento.
Allora, la notifica effettuata presso la sua vecchia residenza, è nulla se lei - come dice - aveva già correttamente comunicato il cambio della stessa addirittura un anno prima. Questa nullità non è sanata dal fatto che lei abbia comunque, seppur casualmente, ricevuto il plico, perchè tale ricezione è avvenuta quando erano già scaduti i termini per il pagamento. Quindi, l'atto non ha raggiunto il suo scopo e non può essere applicato l'art. 156 c.p.c.
Pertanto, a mio parere potrebbe esperire un'azione di opposizione all'esecuzione, che può essere intrapresa senza limiti di tempo, con citazione presso il Giudice di Pace, al fine di ottenere l'annullamento della cartella di pagamento.
Per quanto riguarda la somma già versata, come fa notare anche l'utente che ha risposto al suo commento, ritengo che la stessa non possa essere più recuperata, perchè pagando lei ha comunque nel merito accettato la contravvenzione.
Quindi, in sintesi:
Quello che ha già pagato non può recuperarlo, mentre la cartella di pagamento con la quale le si chiede il plus, potrebbe impugnarla.
Consideri, però, che l'opposizione all'esecuzione ha un costo di circa 60 € (contributo unificato, marche da bollo e notifica), quindi valuti lei l'opportunità di intraprenderla.
Saluti.
multa ricevuta a seguito di cambio residenza
buon giorno, anche a me è capitata una cosa simile:
per motivi di lavoro ho spostato la mia residenza da Arquata Scrivia a Modena. Che il cambio sia avvenuto ne sono certo.
purtroppo però dopo anni durante i quali non ho mai avuto contravvenzioni, proprio mentre facevo il trasloco (e mi viene da dire forse proprio a causa dello stress causato da quest ultimo) ho preso 2 multe e ho paura che le cose si incasinino troppo.
Poiché i due casi sono simili ma non uguali mi chiedo come comportarmi visto che non posso andare a ritirare i le raccomandate ad Arquata (paese nel quale mi ero trasferito sempre per lavoro e nel quale non ho nessuno delegabile al ritiro della mia corrispondenza)
i due casi sono i seguenti:
caso 1 - avviso depositato nella cassetta del mio vecchio appartamento (in affitto) per una contravvenzione fatta quando ero ancora residente ad Arquata
caso 2 - avviso depositato nella cassetta del mio vecchio appartamento per una violazione(parlo di violazione perché mi hanno detto che è attualmente in giacenza presso la polizia municipale di arquata ma in realtà non conosco il contenuto della lettera) che, presumibilmente, potrebbe essere stata fatta quando ormai avevo già cambiato residenza
indipendentemente dalla data nella quale sono state fatte le 2 violazioni, le comunicazioni sono arrivate al mio vecchio indirizzo di residenza e non a quello dove ero già residente alla data dell'immissione degli avvisi nella cassetta della posta
ci tengo inoltre a precisare che:
1) sulla cassetta della posta e sul citofono non ero più presente ma, evidentemente, il postino ricordava che quella era la casella dove inseriva la posta per me
2) della presenza di tali lettere ne sono venuto a conoscenza solo ora e solo perché un mio collega conosce i genitori del proprietario dell'appartamento presso il quale ero in affitto... un passa parola in pratica (alla faccia del diritto alla privacy)
come mi devo comportare? devo per forza spararmi 500 km (tra andata e ritorno, carburante + autostrada, senza considerare stress per il viaggio e giorno di ferie buttato via la ritengo una pazzia) per andare a ritirare degli atti che a me non sono mai stati notificati ufficialmente? o sono comunque da ritenersi ufficialmente notificati perché imbucati nella cassetta delle lettere del mio vecchio indirizzo?
grazie mille.
Andrea
A partire da agosto 2011 il
A partire da agosto 2011 il termine prescrizionale dalla data di elevazione del verbale è di 90 gg. Trascorso infruttuosamente tale termine la multa si prescrive. Tu rientri in questo caso perchè sono trascorsi i 90 gg dall'elevazione del verbale alla notifica dello stesso. Non dovevi assolutamente pagare...puoi proporre ricorso al giudice di pace competente eccependo la prescrizione del diritto ad esigere le somme, facendo presente che hai gia pagato la somma che ti è stata richiesta e magari ne chiedi la restituzione. l'ulteriore richiesta è strozzinaggio autorizzato!!!!
risposta
secondo me c'erano tutte le possibilità di proporre ricorso ma prima che tu effettuassi il pagamento.
una volta effettuato il primo pagamento risulta che eri a conoscenza del verbale.
tuttavia conoscendo i GdP potresti ugualmente proporre ricorso, dicendo che in realtà è stato notifica a persona che non viveva conte nè era tuo parente e che solo per puro caso sei venuto a conoscenza.
richiesta priorità notifiche
Buongiorno sono un messo comunale, spesso la Polziia Locale di altri comuni mi consegna dei verbali a delle violazioni amminitsrative da notificare, pertanto con la presente chiedo se esiste una norma che preveda l'obbligatorietà di notificare l'atto in primis tramite il servizio postale e solo successivamente tramite il messo comunale se la stessa non è andata a buon fine.
Ringraziando porgo distinti saluti.
UN messo comunale Mantovano
Sinceramente è la prima volta
Sinceramente è la prima volta che sento di un Comando di Vigili Urbani che utilizza il messo di un altro Comune... probabilmente si tratta di Comuni così piccoli che non riescono ad organizzarsi da soli.
Comunque a norma dell'art. 10 della legge 265/99:
"1. Le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, possono avvalersi, per le notificazioni dei propri atti, dei messi comunali, qualora non sia possibile eseguire utilmente le notificazioni ricorrendo al servizio postale o alle altre forme di notificazione previste dalla legge.
2. Al comune che vi provvede spetta da parte dell'amministrazione richiedente, per ogni singolo atto notificato, oltre alle spese di spedizione a mezzo posta raccomandata con avviso di ricevimento, una somma determinata con decreto dei Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, dell'interno e delle finanze.
3. L'ente locale richiede, con cadenza semestrale, alle singole Amministrazioni dello Stato la liquidazione e il pagamento delle somme spettanti per tutte le notificazioni effettuate per conto delle stesse Amministrazioni, allegando la documentazione giustificativa. Alla liquidazione e al pagamento delle somme dovute per tutte le notificazioni effettuate per conto della stessa Amministrazione dello Stato provvede, con cadenza semestrale, il dipendente ufficio periferico avente sede nella provincia di appartenenza dell'ente locale interessato. Le entrate di cui al presente comma sono interamente acquisite al bilancio comunale e concorrono al finanziamento delle spese correnti.
Ritengo che questa norma possa applicarsi anche al caso in cui l'amministrazione è costituita da un altro Comune e, quindi, che gli altri Comuni possano ricorrere a lei (cioè al Comune per il quale lei fa il messo) solo nel caso in cui non sia possibile eseguire utilmente le notificazioni ricorrendo al servizio postale o alle altre forme di notificazione previste dalla legge.
Comunque immagino che ci saranno in corso delle convenzioni tra il suo Comune e che quest'ultimo raccolga le somme indicate nella norma.
notifica atto di equitalia(cagliari)..ma mai ricevuto
in data gennaio 2010..equitalia tramite messi notificatori della tnt non trovandomi nella mia abitazione ,x due volte, ha depositato nella cassa comunale una notifica della tarsu del 2008,,ma a me non è stato lasciato niente neanche un avviso nella cassetta postale ....ora mi è appena arrivata una nuova cartella(questa da me ricevuta) dove mi si chiede di pagare la cartella dei rifiuti solidi urbani dell'anno 2008 che in partenza era di 205 euro con more e spese varie sfiora i 300 euro (quasi usura...)..premetto che anche per una cartella esattamente del 1999 era stato fatta la stessa cosa...ossia mi avevano fermato la macchina x una somma di 400 euro ho dovuto pagare quasi 800 euro..ho fatto ricorso ...l'ho vinto con sentenza a mio favore ...ma ancora non ho ricevuto il dovuto(con equitalia condannata pure al pagamento di 200 euro vs me contribuente) e ora equitalia mi intima di pagare ma non mi hanno reso ancora quello che mi debbono...
p.s ho proposto all'operatore di equitalia che sarei disposto a pagare la cartella del 2008 ovviamente senza gli interessi da usura che stanno praticando(o stornandoli dal credito che ho con loro) ...ma lui mi ha risposto che non è colpa di equitalia se i messi non trovano i contribuenti ..ma di rivalermi sulle poste..eventualmente...
Dovrebbe procedere al
Dovrebbe procedere al pignoramento nei confronti di Equitalia per recuperare quanto le spetta in base alla sentenza.
calcolo dei 90 giorni per la validità della notifica
salve, volevo chiedere un chiarimento al mio dubbio.
so che per quanto riguarda le notifiche di multe tramite il servizio postale, il calcolo dei 90 giorni utili x la validità della notifica decorrono dal giorno in cui viene effettuato l'accertamento dell'infrazione stessa, fino a quando l'autorità che ha accertato tale infrazione "consegna" al servizio postale la notifica, indipendentemente quindi, da quando la notifica giunge poi effettivamente al domicilio del trasgressore.
quello che mi chiedo è se questo vale anche per notifiche effettuate dal messo comunale o se, in questo caso, la data che sancisce la notifica, sempre al fine del calcolo dei 90 giorni fatidici, sia esclusivamente quella in cui il messo comunale consegna nelle mani del trasgressore l'atto. In caso contrario, per il conteggio, devo prendere in considerazione il timbro dell'ufficio messi applicato sul foglio del verbale (che è ovviamente antecedente alla data di ricevimento della notifica da parte mia)?
spero di essere stato chiaro!
grazie anticipatamente x l'attenzione.
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